Questa bella testimonianza è un’ennesima conferma di come le multinazionali della morte come Planned Parenthood prosperino sulla menzogna e sulla falsificazione della realtà. D’altro canto la verità prima o poi si palesa a chi la cerca con cuore sincero...
Direttrice di Planned Parenthood si dimette dopo avere assistito all’ecografia di un aborto
L’ex direttrice di una clinica di Planned Parenthood nel sudest del Texas dice di avere avuto un “cambiamento di cuore” dopo avere visto un aborto il mese scorso, ha lasciato il suo lavoro e si è unita ad un gruppo pro-life per pregare fuori dall’edificio.
Abby Johnson si trova fuori dalla clinica di Planned Parenthood di Bryan (Texas) insieme a Shawn Carney di Campaign for Life.
Abby Johnson ha accompagnato diverse donne dalle loro auto alla clinica negli otto anni in cui ha fatto volontariato e lavorato per Planned Parenthood a Bryan (Texas). Ma dice di aver capito che era ora di andarsene dopo avere visto un feto “sbriciolarsi” mentre veniva risucchiato fuori dall’utero di una paziente a settembre.
“Mentre lavoravo da Planned Parenthood ero estremamente pro-choice”, ha detto la Johnson a FoxNews.com. Ma dopo avere visto il funzionamento interno della procedura per la prima volta su un monitor ad ultrasuoni “direi che c’è stata una conversione definitiva nel mio cuore… una conversione spirituale.”
La Johnson ha detto di essersi disingannata del suo lavoro dopo che i suoi capi l’avevano spinta per mesi ad aumentare i profitti effettuando sempre più aborti, che costano alle pazienti dai 505 ai 695 dollari.
«Ad ogni incontro che avevamo ci dicevano: ‘non abbiamo abbastanza denaro, non abbiamo abbastanza denaro, dobbiamo continuare a fare aborti’» ha detto la Johnson a FoxNews.com. «È un affare che dà molti soldi ed è per questo che vogliono aumentare i numeri».
«Planned Parenthood è focalizzata sulla prevenzione» ha scritto Diane Quest, National Media Director del gruppo; «in tutta la nazione, più del 90% del servizio sanitario fornito dalle cliniche di Planned Parenthood è di natura preventiva», spiegando che «il cuore della missione dell’organizzazione è aiutare le donne a pianificare gravidanze sane e prevenire gravidanze indesiderate.»
Ma la Johnson ha detto che i suoi capi le dissero di cambiare le sue “priorità” e di concentrarsi sugli aborti, che rendevano più denaro in un momento in cui la recessione li stava danneggiando.
«Per loro non ci sono molti soldi per l’istruzione» ha detto. «Non ci sono tanti soldi per la pianificazione familiare perché c'è l’aborto.»
Senza un medico fisso, ha detto, la sua clinica effettuava aborti solo due giorni al mese, ma il medico poteva effettuare da 30 a 40 procedure ogni giorno in cui era presente. La Johnson ha stimato che ogni aborto poteva fruttare alla filiale circa 350 dollari, arrivando fino a più di 10'000 dollari al mese.
«La maggior parte del denaro andava alla clinica», ha detto.
La Johnson ha detto di non avere mai ricevuto ordini di aumentare i profitti per email o lettera, e di non avere modo di provare le sue accuse sulle pratiche effettuate alla filiale di Bryan. Ha dichiarato a FoxNews.com che le pressioni le venivano attraverso le interazioni personali con il suo direttore regionale dal più grande ufficio di Houston.
Ha detto di essersi trovata coinvolta con la clinica “per aiutare le donne e... [fare] la cosa giusta”, e l’idea di rastrellare denaro le sembrava contraria a quella che pensava fosse le missione della organizzazione fondata 93 anni fa.
«Idealmente il mio obiettivo come direttrice della clinica è che il numero di aborti non aumenti» perché «fornisci così tanta pianificazione familiare e informazioni in modo che non ci sia una richiesta di aborti»
«Ma questo non era il loro obiettivo» ha detto.
Di seguito l’intervista rilasciata il 7 novembre da Abby Johnson a Mike Huckabee di FoxNews channel
MIKE HUCKABEE: Bene, lei ha aiutato molte donne ad abortire, ma ora è una forte sostenitrice della causa pro-life e partecipa alle manifestazioni di protesta proprio davanti alla clinica per cui lavorava. Diamo il benvenuto alla ex direttrice di Planned Parenthood, Abby Johnson, da Bryan College Station, Texas. Abby, è davvero bello averla qui.
ABBY JOHNSON: Grazie.
M.H. Abbiamo chiesto a Planned Parenthood di fare una dichiarazione. Abbiamo chiesto loro di essere presenti e raccontare la loro versione della storia. Abbiamo questa dichiarazione che voglio rendere pubblica. Hanno detto: «Planned Parenthood rispetta le credenze di ognuno sulla più personale tra le questioni mediche, e Planned Parenthood rimane completamente impegnata ad assicurare che ogni donna che affronta una gravidanza indesiderata conosca tutte le sue possibilità. Planned Parenthood è impegnata soprattutto sulla prevenzione. In tutta la nazione, più del 90% del servizio sanitario fornito dalle cliniche di Planned Parenthood è di natura preventiva».
Abby, il mio giudizio sulla loro dichiarazione è che loro prevengono qualche cosa. Prevengono la nascita, non le malattie. Non c’è nessuna malattia in una gravidanza. Malattia vuol dire stare male. Non stai male quando hai un bambino.
A.J. No.
M.H. Quando lavorava da Planned Parenthood, le sembrava che la cosa centrale fosse la cura della salute e la prevenzione della malattia?
A.J. No, è prevenzione, cioè, la maggior parte è prevenzione della gravidanza. Ed è così che sono rimasta coinvolta.
M.H. La prima volta.
A.J. La prima volta.
M.H. Per aiutare la gente a non avere una gravidanza indesiderata.
A.J. Esatto. Questo è proprio il motivo per cui sono rimasta coinvolta. Ma ho scoperto presto che uno dei loro obiettivi era fare denaro. E la maniera per fare denaro è aumentare il numero degli aborti che fanno.
M.H. Lei stava lavorando in realtà, prestando aiuto ed assistenza ad un aborto, e ha visto sul monitor dell’ecografo il processo dell’aborto. Mi dica, che cosa ha visto mentre l’ecografo stava funzionando ed era in corso l’aborto?
A.J. Beh, sono stata chiamata nella stanza per prestare assistenza durante una procedura. Ed era in realtà una procedura abortiva guidata dagli ultrasuoni, che non è comune nei centri di Planned Parenthood perché è una procedura abortiva più lunga, e i centri di Planned Parenthood cercano di fare più procedure possibili, così non ci mettono molto tempo per ogni procedura. Ma per una qualche ragione questo medico aveva deciso di effettuare una procedura guidata dagli ultrasuoni su questa donna in particolare. E così fui chiamata ad aiutare. Il mio compito era tenere la sonda a ultrasuoni sulla pancia di questa donna cosicché il medico potesse vedere l’utero sullo schermo. E quando ho guardato lo schermo ho visto un bambino sullo schermo. La donna era incinta di circa 13 settimane in quel momento. E ho visto un profilo laterale completo. Ho visto dal volto ai piedi sull’ecografo. E ho visto la sonda entrare nell’utero della donna. E in quel momento ho visto il bambino che si muoveva e cercava di andare via dalla sonda.
M.H. Cercava di allontanarsene. O mio Dio.
A.J. Sì, è ho pensato: «Sta lottando per la sua vita», ed ho pensato: «È vita, voglio dire, è vivo».
M.H. Fino a quel momento, Abby, non le era sembrato così a lei che era capace di usare parole come “feto” e “tessuto”, è molto diverso rispetto a quando ha visto la forma riconoscibile di un bambino.
A.J. Era vivo.
M.H. Che cosa ha fatto? Ha detto qualcosa in quel momento al medico?
A.J. No, cioè, la mia mente stava correndo, il mio cuore batteva all’impazzata. E pensavo solo: «Oddio, fa’ che finisca». E poi, improvvisamente, era tutto finito, in un batter d’occhio. E ho visto il bambino letteralmente sbriciolarsi, ed era finito. E allora ho lasciato cadere la sonda a ultrasuoni. E poi ho compreso, «O mio Dio, non sto tenendo la sonda a ultrasuoni», e allora ho messo la sonda a posto. E tante cose mi passavano per la mente, pensavo alla mia figlia che ha tre anni, pensavo alla bella ecografia che ho fatto di lei, pensavo a come era perfetta quell’ecografia quando aveva 12 settimane nell’utero. E pensavo: Che sto facendo, che sto facendo qui? E avevo una mano sulla pancia di questa donna e pensavo: C’era vita qui dentro, ed ora non c’è. E...
M.H. Lei stava letteralmente tenendo la mano al di sopra, al di sopra dalla sua pancia in quel momento.
A.J. Sì.
M.H. Ed ha capito che ciò che c’era sotto la sua mano un momento prima era vita ed era andata via?
A.J. Sì.
M.H. Mio Dio. Per altro, la donna ha visto qualcosa di questo? poteva vedere lo schermo?
A.J. No, era sedata.
M.H. La gente non vede mai che cosa capita a loro.
A.J. No.
M.H. Non posso fare a meno di pensare che se lo vedessero potrebbero correre fuori da queste cliniche.
A.J. Sì, assolutamente. Se quelli che lavorano nella clinica vedessero che cosa stava capitando su quello schermo, correrebbero fuori. Ecco perché l’industria dell’aborto non vuole che vedano. Non vuole che vedano cosa capita davvero durante un aborto. È per questo che Planned Parenthood e tante industrie di aborti non fanno procedure abortive con l’ecografo. Non vogliono che la gente veda che cosa capita davvero nell’utero della donna.
M.H. Penso a cosa lei ha passato. Deve essere uscita quel giorno pensando: Non voglio passare il resto della mia vita a fare carriera qui dentro. Qual è stato il passo successivo? Lei era il direttore esecutivo di quella clinica di Planned Parenthood, e tuttavia non sapeva che cosa succedeva in quelle stanze da quel punto di vista.
A.J. Sì, sono andata a casa quel giorno, e ho preso la decisione quel giorno stesso, e sono andata a casa e ne ho parlato con mio marito. Mio marito è un insegnante, abbiamo una figlia, quindi dipendiamo da due redditi e così abbiamo deciso che sarei tornata a lavorare e che avrei cercato un altro lavoro. Sapevo che avevo due settimane prima che in clinica si facessero altri aborti chirurgici. Così ho avuto due settimane per trovare un altro lavoro. Così andai, la prima settimana fu piuttosto tranquilla. E venne il fine settimana, venne lunedì, ed ero seduta nel mio ufficio e piangevo. Avevo la porta chiusa. E pensavo solamente: Che cosa farò? Che cosa farò? Non voglio stare qui.
M.H. Che cosa ha detto la gente alla clinica quando alla fine ha detto: Me ne vado?
A.J. Beh, nessuno sapeva davvero cosa stava capitando. Non ho potuto parlare a nessuno della clinica perché non sapevano cosa stava succedendo nel mo cuore. Non capivano cosa stava succedendo. Ed ora che lo sanno, Planned Parenthood ha messo un ordine restrittivo su di me ora che sanno che lavoro con il movimento pro-life.
M.H. Spero che quelli di Planned Parenthood mettano un ordine restrittivo su se stessi e smettano di effettuare le terribili procedure che fanno tutti i giorni. Abby Johnson, grazie. Ha avuto molto coraggio a condividere la sua storia. E la ringrazio tanto, e spero che sia un grande avvertimento sul fatto che non possiamo ascoltare solo le parole. Dobbiamo capire le azioni che ci stanno dietro.
A.J. È vero.
M.H. Grazie. Dio la benedica. Che storia meravigliosa.
A.J. Grazie, grazie.
M.H. Abby Johnson.
http://www.postaborto.it/2009/11/ho-visto-quel-bambino-sbriciolarsi-e.html