mercoledì 19 novembre 2008

ELUANA, UNA DI NOI

Non può esserci giustizia contro la giustizia. Neppure in nome di un malinteso o ipocrita senso di compassione. E' il caso di Eluana Englaro che presto potrebbe essere privata della nutrizione e dell’idratazione.

Il Movimento per la vita propone una giornata di digiuno per condividere la condizione a cui Eluana sarà costretta. La giornata coinciderà con il giorno in cui la ragazza sarà trasferita dal luogo di accoglienza in cui finora è stata accolta e amorevolmente curata.


Il Movimento per la vita ha anche scritto al Presidente della Repubblica per chiedergli di far valere la sua alta autorità morale perché Eluana possa conservare la “grazia” di continuare a essere curata e amata dalle Suore di Lecco che hanno lanciato un appello: «Se c’è chi la considera morta, lasci che Eluana rimanga con noi che la sentiamo viva».

Un appello è stato anche rivolto al Parlamento perché discuta ed approvi in tempi rapidi una buona legge sul fine vita che possa evitare alle altre migliaia di persone nelle condizioni di Eluana di essere minacciate da un’eutanasia che nessuno ha neppure il coraggio di chiamare col proprio nome.


E infine è stato anche rivolto un estremo disperato invito al governo perché, facendo ricorso allo strumento della decretazione d’urgenza stabilisca, in attesa della legge, che i trattamenti di alimentazione ed idratazione dei malati terminali e dei malati in stato vegetativo persistente non possono per nessun motivo essere interrotti .

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