mercoledì 8 agosto 2007

QUARENGHI

Life Happening 2007

L’onda scivola, piano piano, sulla spiaggia. E l’acqua si disperde, bagnando i piccolo granelli di sabbia. Sopra, il cielo scuro è punteggiato di stelle.Tutto attorno, volano leggere le note di una canzone che, nate dalle corde tese della chitarra, riempiono il cielo e si librano sopra le onde. In spiaggia c’è un gruppo di persone.
I ragazzi che cantano e suonano, avvolti nei teli da mare per proteggersi dal freddo della notte abruzzese, sono i giovani del Quarenghi. I giovani del Movimento per la Vita. La porta verso il futuro.Siamo quelli che, da tutta Italia, hanno deciso che passare una settimana a parlare di vita non è sprecare una settimana di vacanza.Siamo quelli che la mattina si svegliano (più o meno) alle otto per sentir parlare di vita, di uomo e di dignità umana. Siamo quelli che magari ogni tanto fanno “riposare gli occhi” durante una conferenza, ma che possono farlo perché tutto ciò che viene detto in questo Quarenghi resterà scritto nel nostro cuore.Siamo quelli che magari chiacchierano, ma lo facciamo per stringere amicizie che non dimenticheremo.Siamo quelli che ascoltano, perché sappiamo di non sapere. E siamo anche quelli che cercano, che si domandano, perché una meta, nella vita, si deve pur avere.Siamo quelli che applaudono non per convenienza, ma con sincerità e gratitudine. E siamo quelli che si commuovono, quando una storia ci tocca il cuore.Siamo quelli che ridono e scherzano, che fanno le scenette la sera finale, ma quando c’è in ballo una persona e la sua vita siamo i primi ad essere seri.Siamo quelli che, quando sentono parlare Pino o Casini, si ricordano che la politica non è solo una “casta”.Siamo quelli che si sono alzati tutti insieme a tributare il giusto omaggio a Leo ed a quelli che hanno lavorato con lui, e che ci hanno regalato una quantità incalcolabile del loro tempo e della loro esperienza.
Vogliamo essere come una canzone cantata una notte sulla spiaggia: sembra che non vada oltre il cerchio di persone infreddolite, ma le sue note si propagano per tutto il mare e fino al cielo, e sfidano la notte che tutto ricopre con il suo silenzio ed il suo buio.
Vogliamo essere come le stelle del cielo: ciascuna di loro è una piccola luce dispersa nell’oscurità del cosmo. Tutte insieme sono uno spettacolo che non ci si stanca mai di ammirare, e che illumina la notte in attesa dell’aurora.
Vogliamo essere come l’onda del mare che arriva sulla spiaggia sabbiosa: sembra che non faccia nulla, sembra che tutto il suo impeto, la sua passione, finiscano per perdersi di fronte alla sabbia. Ma l’acqua penetra nella sabbia, comincia a smuoverla, e poco a poco, magari in mesi o anni, l’onda muove la sabbia, la sposta dalla sua posizione, la accoglie tra le sue braccia. Una sola onda non muove che pochi granelli, centinaia di onde muovono chili di sabbia.
Vogliamo essere come il bambino che cerca di salvare migliaia di stelle marine ributtandole in mare una ad una. Forse non cambieremo il mondo, ma almeno per qualcuno vogliamo fare la differenza.
Vogliamo essere testimoni di vita, quelli che quotidianamente, nelle università e nelle scuole, nelle città e nei paesi, MUOVONO LA VITA.

Federico Trombetta

9 commenti:

MPV toscana giovani ha detto...

Anzitutto un caro saluto da parte di noi tutti giovani della Toscana.
"Travolgere".
Credo sia questo il verbo che più di ogni altro dovrebbe rappresentare il nostro operato. Travolgere tutto e tutti, come uno tsunami; non portando morte, ma Vita.
Una volta durante la Messa, il sacerdote che celebrava disse: "Dobbiamo essere cristiani più pericolosi..." Chi ha la sensibilità per capire questa frase, si renderà conto di quante sfumature contiene al suo interno...
Un abbraccio toscano

Anonimo ha detto...

Grandissimo Fede!!!Non vedo l'ora di sapere ogni dettaglio!!A presto!Dafne

Anonimo ha detto...

ciao fede hai dato una descrizione perfetta del miracolo a cui abbiamo partecipato durante il Quarenghi. Parlo di miracolo perchè a Roseto non c'erano solo ragazzi che ascoltavano e si commuovevano, che ridevano, che scherzavano e discutevano c'erano soprattutto ragazzi che diventavano uomini e donne non più disposti ad accettare in modo passivo le violenze contro la vita.
Armando

Anonimo ha detto...

penso che le tue idee possano collocarsi temporalmente nel medioevo. meno male che in italia qualcuno si è evoluto!!!!!

Anonimo ha detto...

Caro Federico,
hai saputo davvero descriverci, noi giovani del Quarenghi, popolo della Vita, desiderosi di spenderci perchè il primo diritto, il diritto alla Vita, sia riconosciuto ad ogni uomo. L'affermazione che ogni uomo è eguale, che ogni uomo è soggetto di diritti- primo tra tutti il diritto alla Vita - è quanto di più moderno ed evoluto ci sia.
Altro che medioevo!
Andiamo avanti, con tenacia ed amore, per infiammare di amore per la Vita tutti gli ambienti che ci circondano.
Buon A.A.
Giuseppe
MoVit Roma

Anonimo ha detto...

la più nobile evoluzione dell'umanità è l'affermazione dell'uguaglianza della dignità di tutto il genere umano, e la consapevolezza del valore infinito di ciascuno: il resto magari fosse medioevo! è l'attuale debole e ipocrita cultura relativista, cultura della morte che non ha nessun futuro, perchè priva di grandi ideali forti, di sacrificio, servizio e umiltà:
L'amore costante di noi giovani per la Vita non può essere fermato da niente!

Anonimo ha detto...

Ciao Federico e un salutone a tutti voi del Movit di Milano. SPero vi farà piacere sapere che l'articolo di Federico su Roseto è stato pubblicato sul Si alla Vita di Settembre.
alla prossima allora e mi raccomando continuate a scrivere perchè nel blog avete finora inserito ottime riflessioni. a presto
leo

Anonimo ha detto...

Davvero?????????? Wow sono lusingatissimo... Grazie Leo!!!

Anonimo ha detto...

Arriva tardi.... ma c'è!
Con tutto l'affetto un grande saluto dall'Abruzzo.
MUOVIAMO LA VITA
continua...