Nella folla che il 25 gennaio a Parigi ha partecipato con entusiasmo alla Marcia per la vita, ben visibili erano le bandiere del Movimento per la Vita italiano: una compatta e colorata delegazione, Movit incluso, ha risposto all’invito del collettivo dei movimenti pro-life francesi “En Marche pour la vie”, per la quinta edizione di un’importante manifestazione che ha catalizzato migliaia di persone allo slogan “Francia, con l'Europa, difendi la vita!”
Gruppi giunti da vari Paesi (Austria, Belgio, Germania, Irlanda, Italia, Norvegia, Olanda, Polonia, Regno Unito, Romania, Slovacchia Svizzera, Spagna, Ungheria) si sono ritrovati in Place de la République, sotto il monumento che onora la libertà, l’uguaglianza e la fraternità, nell’anno in cui ricorre il sessantesimo anniversario della Dichiarazione dei diritti dell’uomo: solo belle parole, se il diritto a goderne di fatto non è esteso a tutti, compresi i più deboli e indifesi.
Proprio per loro si è marciato, si è gridato a gran voce e scritto a chiare lettere sui cartelli: contro aborto ed eutanasia, per il riconoscimento della dignità di ogni essere umano dal concepimento alla morte naturale, per chiedere leggi a sostegno della vita e della famiglia.
Il corteo si è concluso in Place de la Bastille; in mezzo, l’occasione di incontrare sorrisi di ogni età: quelli timidi e gentili dei cinque figli sotto i cinque anni di una coraggiosa coppia francese; quello composto di un distinto signore che appoggiando i suoi 95 anni a due bastoni avanzava in testa al corteo; quello aperto e fiero di un ragazzino con la sindrome di Down, orgogliosissimo di innalzare il suo cartello. Tutti per testimoniare con la semplice presenza il valore di ogni vita.
Chiara Ferla Lodigiani
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