mercoledì 16 maggio 2007

MpV in Università Cattolica - Carlo Casini, trovare i confini della vita





Carlo Casini, europarlamentare e presidente del MpV, parla ai giovani universitari ricordando la campagna referendaria del 1981 e con la mente già al Family day





di Cristina Gadaleta




MILANOIl 7 di maggio, nell’Aula Magna dell’Università Cattolica di Milano, insieme a Renato Farina e Savina Raynaud, in occasione dell’inaugurazione ufficiale del Movit – il Movimento per la Vita promosso dagli studenti dell’ateneo milanese – è intervenuto Carlo Casini, per chiedere e chiedersi: chi è l’uomo?
“Da un lato, le varie dichiarazioni dei diritti dell'uomo e le molteplici iniziative che ad esse si ispirano dicono l'affermarsi a livello mondiale di una sensibilità morale più attenta a riconoscere il valore e la dignità di ogni essere umano in quanto tale, senza alcuna distinzione di razza, nazionalità, religione, opinione politica, ceto sociale.Dall'altro lato, a queste nobili proclamazioni si contrappone purtroppo, nei fatti, una loro tragica negazione.

QUESTIONE ANTROPOLOGICA – Questa è ancora più sconcertante, anzi più scandalosa, proprio perché si realizza in una società che fa dell'affermazione e della tutela dei diritti umani il suo obiettivo principale e insieme il suo vanto. Come mettere d'accordo queste ripetute affermazioni di principio con il continuo moltiplicarsi e la diffusa legittimazione degli attentati alla vita umana? Come conciliare queste dichiarazioni col rifiuto del più debole, del più bisognoso, dell'anziano, dell'appena concepito?”. Questo è il panorama culturale in cui siamo immersi, sostiene Carlo Casini, appoggiandosi a quanto detto da Giovanni Paolo II nell’enciclica Evangelium vitae.



RICOMPOSIZIONE CIVILE – E proprio partendo dall’eredità dell’enciclica, dalla lunga storia del MpV (nato nel 1975), e dall’analisi del clima, oltre che degli esiti, del referendum sull’aborto – coadiuvato dall’intervento dell’amico Renato Farina – Carlo Casini arriva ad affermare che per cambiare la società bisogna prima di tutto adottare lo “sguardo dell’intelligenza”, per comprendere che se si vuole ricostruire il mondo si deve partire da fondamenta imprescindibili, quale il valore della vita. E “non c’è bisogno della fede per riconoscere il valore della vita”, specifica l’europarlamentare, perché i temi della bioetica sono terreno di coltura per credenti e atei. Basta la ragione. Anzi, come si trova scritto in Diritto alla vita & ricomposizione civile, dello stesso Casini, “oggi che la dispersione cattolica ha dato vita a una quantità di piccoli partitini […], paradossalmente la sola forza coesiva, capace di esprimersi magari in forme nuove, e capace di espandersi oltre l’ambito cattolico, sembra manifestarsi solo quando affiorano alla superficie della politica i temi della bioetica”.



RIFLESSIONI, RISORSE E FUTURO – Le riflessioni legate ai dati certi sull’aborto – dal 1978 al 2005 le interruzioni di gravidanza hanno superato i quattro milioni – a quelli meno accessibili sulle gravidanze a rischio portate a termine, sul perché dell’insuccesso del 1981, e su molti altri aspetti legati alla cultura della vita, nel discorso di Casini sono state affiancate dalla messa al vaglio delle effettive risorse attuali, della strada percorsa nei trent'anni di vita del MpV, e dalla constatazione che “la storia dimostrerà la grande importanza del MpV” (secondo una profezia di Giovanni Paolo II), perché tratta di temi che non sono indifferenti ai giovani.


Casini si appoggiava allora, nel 1981, ai giovani che lo seguivano nell’impresa referendaria e punta oggi su queste nuove realtà universitarie e giovanili, perché “in una società dominata dal profitto e dal successo”, la testimonianza dei giovani è commovente. “Essi hanno ricominciato a sentire dentro il cuore il canto di una speranza che non muore, l’idea che sia possibile costruire un mondo in cui stia al centro il più povero”. Questi giovani “costituiscono una forza autenticamente rivoluzionaria ancora intatta per il futuro” e per l’immediato presente.



FAMILY DAY – Non è poi mancato un accenno al Family day, spiegando il collegamento, tra il valore della vita e la famiglia, con l’idea secondo la quale il nucleo familiare è il vero rivelatore – e la condizione – del senso della vita, attraverso l’esperienza del dono e della “creazione in atto”.





2 commenti:

Anonimo ha detto...

Ciao! sono una studentessa che lunedì 7 maggio è venuta al convegno..ripensandoci vi lascio i pensieri che avevo scritto ripensandoci 2 giorni dopo..

Solo un cuore che batte?
Solo un corpo che si muove?
Sfida alle prospettive di felicità soggettiva,
sfida alle conferme sociali.
Potenza d’essere,
nucleo pulsante di amore.
Violenza al nulla appunto!
Quadro che si dipinge su tela bianca,
di attimo in attimo.
Pensata da sempre, fuori dal tempo.
Chiamata nel finito,
di attimo in attimo,
Immagine
dell’Eterno.

Grazie..

Anonimo ha detto...

Fantastico l'articolo, e fantastica anche la poesia!!! Cara Chiara, merita veramente. Io ci farei dei manifesti da appendere in Uni, se ci autorizzi...