sabato 2 giugno 2007

Impegnarsi per la Vita: Vale la pena?




Riadattando le parole di un grande di questo secolo


E' difficile credere nel valore della Vita quando tutti i modi di pensare intorno a te sembrano andare in senso contrario?

E' difficile amare la Vita quando media, giornali, TV, cultura, ecc. la usano, la sfruttano attenagliandola in logiche edonostiche e di convenienza?

Insomma, è difficile testimoniare il valore non negoziabile di ogni Vita Umana dal misterioso e meraviglioso attimo del concepimento fino al suo naturale termine, quando spesso anche gli amici e noi stessi per primi siamo subdolamente attratti da una visione egoistica dell'altro, della persona umana?


Giovanni Paolo II disse ai giovani della GMG riuniti a Roma: " Si, è difficile "

Ma se pure tale affermazione ci conforta nelle nostre resistenze, Karol non aveva posto l' accento su questo.

La prospettiva vera e sperimentabile è espressa dalla domanda retorica presente nel titolo:

"Impegnarsi per la Vita, vale la pena?" e la risposta è "Si, vale la pena"


Vale la pena perchè l'impegno per una causa tanto negata, scomoda e giusta è contagioso; è inevitabile che di fronte ai volontari e ai testimoni della Vita ci si chieda il perchè di un impegno tanto disinteressato.

Vale la pena perchè l'umiltà di un servizio all'umanità così poco valorizzato dal "pensare comune" è corrisposto da una poco visibile, ma irrefrenabile fecondità.


I frutti sono nascosti e protetti nel cuore di migliaia di donne che si sono rivolte ai Centri di Aiuto alla Vita, singolarmente in ognuna di loro, e in quello dei bambini che grazie a ciò sono nati...

E' valsa la pena per uno solo di loro!


Ma non solo. Quelle giuste inquietudini di non rassegnazione che la cultura della Vita ha diffuso in tutti coloro che l'hanno sperimentata. Vale la pena superare le difficoltà perchè tutti riconoscano e ammirino la dignità di ogni essere umano che incontrano nella propria esistenza.


L'autentica cultura della Vita, infatti, non si piega alle polemiche ideologiche, ma rafforzata proprio dalle esperienze di sofferenza e sacrificio delle persone, continua con ottimismo il suo servizio attraverso l'accoglienza dell'uomo, che è sempre un fine e mai un mezzo.

Vale la pena, sempre!



Luigi Masotti





1 commento:

Anonimo ha detto...

Vai gigione