martedì 19 gennaio 2010

INASPETTATAMENTE...

Gli occhi della Francia che non ti aspetti sono quelli di un ragazzo. Siamo a metà di un pomeriggio invernale parigino, con il sole che splende ancora sui tetti e sui viali. Dietro di noi, uno dei più importanti teatri del mondo: l'Opéra. Davanti, migliaia di persone festanti e gioiose che affluiscono nella grande piazza.

Gli occhi della Francia che non ti aspetti sono incarnati da quel ragazzo che si avvicina al nostro gruppetto e, vedendo le bandiere bianche e verdi del Movimento per la Vita italiano ci saluta. Prima in un italiano un po' stentato, poi in inglese, si complimenta con Elisabetta per il suo intervento e ci ringrazia per essere lì, dall'Italia, a difendere con lui la vita di ogni essere umano. Poi saluta e sparisce in mezzo alla folla immensa.

Gli occhi della Francia che non ti aspetti sono i suoi, e sono quelli delle decine e decine di ragazzi e ragazze che hanno lavorato per fare della sesta marcia per la vita un grandissimo successo. Hanno venduto le magliette, distribuito adesivbi, incitato la folla gioiosa e numerosa, fatto da servizio d'ordine e, semplicemente, marciato per la vita. Nel paese più laicista d'Europa (ma la Spagna zapaterista e l'Olanda fanno una dura concorrenza) ci sono anche tanti giovani che non volgiono sottostare al pensiero dominante.

Il futuro della Francia era a Parigi domenica 17 gennaio a marciare. Per dare un futuro a tutti, anche a quelli cui per ora è negato. "Onore alle madri", recitava lo striscione davanti a noi. "Anch'io sono stato un embrione", ricordava un altro. "No all'eugenetica". E così via. Quante semplici verità riassunte in poche parole.

Verità che forse possono apparire ovvie ma che, evidentemente, ovvie non sono se è necessario scendere in piazza per difenderle. Tra cartelli che chiedevano di dire basta all'aborto e bandiere variopinte la gioisa colonna è partita da Place de la Republique al ritmo di musica. Musica moderna, ovviamente, quasi discotecara. Perchè chi difende la vita non è per forza una vecchia mummia legata a valori ormai superati.

Oggi, nella nostra società, chi difende la vita è il vero anticonformista, il vero rivoluzionario. E le larghe strade di Parigi, fatte apposta per impedire le barricate durante i numerosi moti dei tempi che furono, si sono riempite questa volta di una gioisa assemblea che ha in mente la rivoluzione più grande: quella che mette al centro di ogni politica il diritto di ogni uomo ad esistere. Senza discriminazioni di sesso o di religione, certo. Ma nemmeno di età.

Pochi comizi, in questa manifestazione. Poche parole e tutte ricche di significato, perchè l'evidenza non ha bisogno di essere infiorettata dalla retorica. E perchè il messaggio dato da 25.000 giovani che hanno scelto di mostrare a tutti il loro amore per ogni uomo vale più di decine di discorsi.

E mentre il sole tiepido di gennaio saluta i tetti e i viali parigini i 50.000 occhi della Francia che non ti aspetti illuminano 25.000 volti sorridenti.

FT

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