giovedì 21 ottobre 2010

SUSAN BOYLE HA RISCHIATO DI NON NASCERE

Susan Boyle: «Per i medici mia mamma doveva abortire»

Nella biografia "The woman I was born to be", la cantante parla di chi diceva a sua madre: «Sua figlia non farà mai nulla di buono»

di Benedetta Frigerio
Le confessioni di Susan Boyle, l'usignolo scozzese dalla voce incantevole,raccontano che poteva non essere mai nata. Alcuni medici cercano di convincere la mamma della cantante ad abortire, perché la sua è una «gravidanza a rischio». La signora Boyle, cattolica di fede profonda e alla nona gravidanza, non dà retta a quei consigli. Non si fida. La piccola al momento del parto soffre di asfissia perinatale. E subisce un lieve danno al cervello, per cui i medici quasi compiaciuti redarguiscono la madre. «Doveva darci ascolto, adesso dovrà accettare il fatto che Susan non diventerà mai niente», le dicono.

Peccato che la piccola, non solo è già «un miracolo» per la mamma, felice di averla così com'è,
 ma diventerà qualcuno anche per i parametri moderni cui probabilmente quei medici si rifacevano per giudicare la dignità della vita della piccola. Così la biografia di Susan Boyle, The woman I was born to be, appena pubblicata in Gran Bretagna, si aggiunge ai colpi (vedi Andrea Bocelli) che fanno vacillare il determinismo di cui è imbevuta la società.

Chi è stato più realista e intelligente? La mamma fideista e retrograda o i medici? Perché se è più realista la madre, allora significa che la vita è sin dall'inizio un mistero da scoprire. Comunque vada. Anche se Susan non avesse mai scalato le classifiche musicali di mezzo mondo. Questo rende più evidente quanto il determinismo scientifico, di cui ci vantiamo e che ci fa sentire dei semi dei, sia invece ridicolo e di corte vedute.


FONTE: www.tempi.it

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