Gli argomenti di cui discutere sarebbero tanti, ma per una volta dedichiamo questo
editoriale a noi stessi, a Sì alla vita, l’unico strumento per dare una continuità alla Giornata
per la vita, l’unico modo per essere sempre informati sui temi caldi legati al diritto alla vita
ed ai diritti umani.
Il modo più concreto per dare continuità alla Giornata per la vita è quello di rinnovare e soprattutto
di moltiplicare gli abbonamenti a questo giornale.
Per me è un atto di coraggio dedicare l’editoriale – forse il più importante dell’anno – a questo
invito. Gli editoriali, infatti, dovrebbero affrontare in forma sintetica le questioni culturali di maggiore
attualità e rilievo. Ce ne sarebbe molte da proporre in questo inizio dell’anno 2007, nel quale
sembra che sia in corso una generale offensiva della “cultura della morte”. A fine novembre
l’Europa ha deciso di sostenere con il suo denaro anche la distruzione sperimentale di embrioni
umani; a dicembre è esploso definitivamente il caso Welby con tutte le implicazioni eutanasiche; il
governo ha promesso di presentare entro la fine di questo gennaio un disegno di legge sulle
coppie di fatto; continuano gli attacchi contro la legge 40/04 sulla procreazione artificiale
nonostante l’importante positivo intervento della Corte Costituzionale del 24 ottobre scorso; mentre
stentano a trovare accettazioni le nostre ripetute proposte agli enti locali affinché nella attuazione
della legge sull’aborto si faccia prevalere almeno il principio di “preferenza per la nascita”, non
poche Regioni legiferano per consentire l’uso più o meno disinvolto dell’aborto chimico (Ru486) e
di quello precocissimo (pillola del giorno dopo); la rinnovata composizione del Comitato
nazionale di bioetica, avvenuto ancora nel dicembre scorso non lascia ben sperare circa pareri
limpidi in favore della vita.
Ma di tutto questo ed altro ancora ci sarà comunque tempo e modo di parlare e dialogare proprio
con questo giornale nei prossimi mesi. Ma sarà inutile se non ci saranno ascoltatori. Dunque, mi
sono detto, bisogna coinvolgere i nostri lettori in una grande operazione strategica culturale: il
raddoppio (almeno) degli abbonamenti a Sì alla vita.
Ho detto “operazione strategica e culturale”, non “operazione commerciale”. Ogni giorno milioni di
cittadini si sentono propinare dalle televisioni, proprio sul tema della vita, informazioni partigiane,
talvolta banalmente non vere.
Come reagire? Lo so, nella società dell’informazione ben altri dovrebbero essere gli strumenti, ma
io ricordo un colloquio, nel 1980, con Jeremek, dirigente di Solidarnosh appena fondata con il
boom di 10 milioni di iscritti in un mese. “Come avete fatto?” chiesi. “I foglietti parrocchiali” rispose.
Sì alla vita è molto più di un foglietto parrocchiale e noi faremo da subito di tutto per migliorarlo. Mi
capita di ascoltare, sui grandi mezzi di informazione, ma non solo, persone che difendono le nostre
tesi, ma non sanno sempre cosa dire o dimenticano aspetti decisivi e comunque importanti. Il
dibattito può avvenire anche nella semplicità delle famiglie, degli uffici, dei bar, della strada.
Bisogna conoscere per convincere. E bisogna essere uniti, avere un senso di appartenenza. E
sostenere chi si trova in prima linea.
Auguriamoci tutti un anno di forte impegno. Insieme.
Buona giornata per la vita!
Carlo Casini
da “Sì alla vita”, organo Movimento per la Vita Italiano, gennaio 2007
da “Sì alla vita”, organo Movimento per la Vita Italiano, gennaio 2007
Nessun commento:
Posta un commento