domenica 18 febbraio 2007

tredicenne impazzisce x aborto

Dramma a Torino. Dopo l’intervento minaccia di uccidersi ed è ricoverata in psichiatriaCostretta ad abortire, impazzisceTredicenne vuole tenere il bambino ma genitori e giudice dicono noIDramma per una ragazzina di tredici anni: rimasta incinta, è stata obbligata ad abortire con una decisionedel giudice. Dopo l’intervento, al quale si opponeva, ha minacciato di uccidersi ed è stata ricoverata al reparto di psichiatria dell’ospedale infantile «Regina Margherita» di Torino.LA FAMIGLIA La ragazzina, che frequenta la terza media, ha difeso fin dall’inizio l’idea di tenere il bambino, frutto di un rapporto con il fidanzatino di 15 anni, ma i genitori si sono opposti: «Sei troppo piccola, non puoi rovinarti la vita». Poi, la decisione del giudice. LA CRISI. Dopo l’interruzione di gravidanza, il crollo psicologico. Crisi psicologiche così gravi da spingere gli psichiatri dell’Asl a disporre il ricovero d’urgenza, una settimanafa. La tredicenne ripete: «Io qui non ci voglio stare, non sono pazza, sto solo male come un cane per quello che mi hanno obbligato a fare».

DA LA PRIMA PAGINA DE "LA STAMPA"

5 commenti:

movitmilano@gmail.com ha detto...

Mamma mia!!! Quando la legge diviene disumana!!

movitmilano@gmail.com ha detto...

Grazie per avere provato a difendere la Vita!!

Giovanni ha detto...

Questa è una chiara dimostrazione di come l'aborto sia causa di enormi sofferenze per la madre del bambino. La donna infatti sa di avere una vita, un piccolo essere umano che sta crescendo dentro di lei. Il fatto che ci sia qualcuno che istigi una ragazza ad eliminare questo essere umano è per lei una fonte di immenso dolore, altro che emancipazione e libertà femminile!!!
by Giovanni

Anonimo ha detto...

quella ragazzina, nella sua ingenuità, è vittima dell'egoismo degli adulti. per non "rovinarle la vita" l'hanno fatta ricoverare e l'hanno ferita in modo indelebile.spero che si rendano conto della loro follia.
spero che si pentano e soprattutto che chiedano scusa a quella donna-bambina e a suo figlio che hanno ucciso.
chi ha perso in questa vicenda? la bambina che a 13 anni pensa sia lecito andare a letto col suo fidanzatino di 15 anni, che ha lottato per il suo bambino e ora è dilaniata dal senso di colpa, i genitori che non hanno saputo insegnare a quella ragazzina una morale sessuale e non l'hanno voluta ascoltare portandola a abortire, il giudice che non ha saputo mettere davanti alla legge il buonsenso e la pietà umana , il bambino che non vedrà mai la luce?

se devo dirvi la mia, abbiamo perso tutti questa battaglia.
ma la guerra non è finita...
cami

Anonimo ha detto...

Forse prima di dare giudizi bisognerebbe conoscere per intero la vicenda, e non capire le notizie come si vuole.



Andrea Volpini